Akbar il
grande fu l'artefice della massima espansione in India dell'impero Moghul. Nato
il 15 ottobre 1542 ottenne il trono quando aveva appena tredici anni in seguito
alla morte del padre per un incidente. all'inizio la reggenza del regno fu
esercitata da Bairam Khan, un ufficiale dell'esercito del defunto sultano.
Giunto all'età di diciassette anni Akbar, dopo vari scontri, pretese le
dimissioni del reggente. Tuttavia il potere venne di fatto assunto da Mahan
Anga, che era stata la balia di Akbar, e da suo figlio Adham Khan. Quest'ultimo
si rivelò un ambizioso e violento, tanto che a seguito di una campagna condotta
contro il vicino sultanato di Malwa per impossessarsi del bottino di guerra non
esitò a far uccidere donne, bambini e anche religiosi. Pare che a seguito di
questo episodio Akbar lo rimosse dall'incarico, suscitando l'ira del rivale
che, dopo aver ucciso il suo sostituto, e si recò presso l'harem del Sultano
per uccidere anche Akbar, il quale riuscì a farlo cadere da una terrazza del
palazzo reale. Si racconta che Adham Khan sopravvisse alla caduta, ed allora
Akbar lo raggiunse, lo trascinò sul punto più alto del palazzo e lo fece di
nuovo precipitare per assicurarsi che morisse. Fu così che Akbar assunse i
pieno poteri, e si dedicò a un serie di campagne che fecero raggiungere
all'impero moghul una estensione mai raggiunta prima. Akbar adottò una politica
di tolleranza nei confronti dei popoli sottomessi, eliminò la tassa che gravava
sui cittadini non musulmani, vietò che i prigionieri fossero convertiti
all'islam con la forza, accolse nel suo palazzo saggi di varie sette islamiche
ma anche sacerdoti cristiani, induisti e di altre religioni. Il contatto con
tali intellettuali allontanò Akbar dall'ortodossia musulmana e gli fece
concepire una nuova idea religiosa basata sull'unione dei principali precetti
delle diverse religioni del regno. Ciò condusse taluni ufficiali dell'esercito
a sollevarsi contro il sovrano, accusato di essere un infedele, e ad acclamare
sul trono il fratello Muhammed Hakim. I due fratelli si scontrarono nel 1581 e
Akbar riuscì a sottomettere i ribelli. Poco dopo contro il sultano si sollevò
anche suo figlio, Jahangir, e anche se i due in seguito si riconciliarono
secondo alcune fonti Akbar morì proprio avvelenato dal figlio i 27 ottobre
1605. Akbar fu un sovrano molto amato, sia per la sua tolleranza religiosa, sia
perchè seppe essere deciso ma anche giusto con tutti, sia di alto che di basso
rango.
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